Il Villino Scalabrino è un luogo simbolico della storia di Montecatini Terme, legato a personalità di spicco della città e della Toscana. Fu commissionato dal medico Alberto Scalabrino all’architetto Giulio Bernardini, figura centrale nella progettazione urbanistica della città.
A lui si devono capolavori come il Grand Hotel & La Pace, il Bristol, l’Eden e gli stabilimenti termali Torretta, Fortuna e Tamerici.
Il giardino firmato Pietro Porcinai
Negli anni ’50, per volontà di Dino Scalabrino – celebre Direttore Sanitario delle terme – la villa fu ampliata e arricchita dal paesaggista Pietro Porcinai, considerato il più grande architetto del paesaggio italiano del Novecento. Passeggiando lungo via Magenta, è ancora possibile ammirare l’elegante giardino ornamentale, progettato con una vegetazione ispirata ai parchi termali e con una cancellata dalle tipiche linee curve del liberty.
Un sodalizio tra arte, natura e cura

L’intesa tra Porcinai e Dino Scalabrino si consolidò nel tempo. Nel 1969, quest’ultimo incaricò l’architetto di realizzare un museo all’aperto presso Villa Ortensie, futuro cuore dell’Accademia d’Arte Dino Scalabrino. Un progetto che coniuga natura, benessere e cultura.
Una bellezza privata e discreta
Oggi il Villino Scalabrino è di proprietà privata e non è visitabile, ma resta uno degli edifici più affascinanti del panorama architettonico montecatinese, testimone di un’epoca di grande fermento artistico e culturale.