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Grotta Maona

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Tra la città termale e il borgo medievale si apre un luogo affascinante e poco conosciuto: la Grotta Maona, una cavità millenaria che si sviluppa nel sottosuolo calcareo della collina.

Il suo nome deriva dall’antica famiglia Maona, attiva sul territorio tra il IX e il XII secolo, che possedeva terreni proprio in quest’area.

Una scoperta nata da una necessità

Nel XIX secolo, a seguito delle opere di bonifica promosse dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, la zona conobbe una crescita demografica che richiese nuovo materiale da costruzione. Durante gli scavi effettuati nel 1860, in cerca di pietra da cava, venne scoperta la grotta. Al suo interno furono rinvenuti resti animali e reperti riconducibili proprio alla famiglia Maona.

Un ecosistema raro e affascinante

La grotta mantiene una temperatura costante di 15 °C ed è abitata da una rara specie protetta di pipistrelli, segno della delicatezza del suo ecosistema. L’ambiente naturale è rimasto in gran parte intatto, rendendo la visita un’esperienza suggestiva e rispettosa del contesto originario.

Due pozzi per un viaggio nel sottosuolo

Ciò che rende unica Grotta Maona è la sua particolare conformazione: l’ingresso avviene tramite un primo pozzo che conduce il visitatore in una cavità profonda 20 metri e lunga circa 200 metri. Il percorso prosegue fino a un secondo pozzo, che riporta alla luce, chiudendo simbolicamente un cerchio tra il sottosuolo e la superficie.


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